Luigi Cascioli

Ateismo attacca cristianesimo con una denuncia contro la Chiesa Cattolica sostenitrice di un'impostura costruita su falsi documenti, quali la Bibbia ed i Vangeli, e imposta con la violenza dell'inquisizione e il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo e altre superstizioni.

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Lettere dei lettori

Bar-Bero

Caro Luigi,sono Fabio.

Non ho potuto fare a meno di scriverti dopo aver visto tutto il video della conferenza di Biella con don Barbero,che a vedere dal nome sembra proseguire la dinastia dei bar-…Prima Bar-baglia,ora Bar-bero…Chi sarà il prossimo bar?
E dunque mi sembra giusto esprimere qualche mia considerazione su quanto detto da questo prete “studioso di 13.800 libri”.
Innanzitutto,come già sottolineavi tu, il numero,la maggioranza,la credenza,i molti,non fanno una verità.

Provare che Dio esiste perché “quattro miliardi di persone ci credono” non è meno stupido di dire “la Luna è un pezzo di formaggio lasciato in orbita attorno alla Terra da topi alieni” perché altrettante persone vi credono.Oltretutto senza contare l’innegabile fatto che la fede in un Dio creatore personale, viene instillata nella coscienza umana nell’età dell’infanzia,ovvero in quella fase di vita in cui la mente della persona non è ancora in grado di discernere il vero dal falso,la realtà dalla favola,il razionale dall’irrazionale.Vengono impartite autorevolmente delle verità nella mente di un essere che ancora ignora “l’età della ragione”.

Quindi voglio vedere con che onestà si può parlare di “veri credenti” e magari stimarli a “quattro miliardi”,quando la maggior parte di essi sono tali solamente a causa del precoce indottrinamento.
Barbero è spaventato di coloro che usano la propria testa sostenendo di “aver paura” di tutta questa sicurezza.Ebbene io sono con Nietzsche quando diceva orgogliosamente “Meglio essere folli con le proprie idee che saggi con le idee altrui!”.In moltissime persone manca purtroppo l’orgoglio e “la fede in se stessi”, portando la mente in uno stato di soggezione verso le opinioni altrui,senza nemmeno provare a mettere in dubbio qualcosa.E questo vale anche per i grandi intellettuali e studiosi!Il pregiudizio si annida anche in menti colte.Ricordiamoci che molti grandi pensatori,con le loro nuove prospettive e vedute, furono considerati “folli” o nemmeno presi in considerazione nella loro epoca;ciò non toglie che le loro nuove idee rivoluzionarono il mondo.Chi avrebbe mai osato pensare di oltrepassare le teorie di Newton?

Eppure Einstein andò oltre.
Barbero sostiene che “la fede è amica dell’esperienza”,benedicendo Dio per l’esperimento al Cern di Ginevra.No,no, tre volte no!La fede è nemica dell’esperienza,la fede è nemica della libertà,la fede non può che convivere con l’oscurantismo.
Se esiste un’archeologia,una biologia,una medicina,un’antropologia,ecc, non lo dobbiamo alla fede,ma alla passione dell’uomo per la conoscenza,lo dobbiamo all’amore dell’uomo per la Natura.
La fede parte con dei presupposti di base che non possono essere modificati,in quanto “verità assoluta”…Bene…come si può pretendere che una tale visione della vita ottusa,chiusa,prestabilita, possa convivere con l’esperienza,con la conoscenza, che al contrario, sono sempre in cammino verso un graduale perfezionamento,mettendo costantemente in discussione se stesse?

La teologia,quella scienza del nulla,che giustamente il barone d’Holbach considerava “un insulto continuo alla ragione umana” è solamente il massimo punto di follia al quale può approdare l’uomo per dare veridicità ai suoi sogni e alle sue utopie.
Molto furbescamente Barbero sostiene che “Cascioli non ha apparato critico” senza portare nessuna motivazione a riguardo;tirando fuori Mauro Pesce sostiene:”nessuno si pone oggi la questione dell’esistenza di Cristo”.E che vuol dire?Che forse dovremo rinunciare e tenerci per buona la ricerca del mondo accademico?O tenerci per buono il “Gesù di Nazaret” di Ratzinger,che a ben vedere è interessato eccome a cercare di dimostrare (senza successo) l’esistenza storica di Cristo?

No Barbero.La questione sull’esistenza di Cristo è aperta eccome.Chi la vuole chiudere è cosciente del fatto che dimostrare l’inesistenza “dell’unigenito Figlio di Dio” distruggerebbe all’istante la Chiesa.
Barbero, che parlava di Bar Kokeba e della sua insurrezione come di qualcosa di “diverso” dalle faccende essene-zelote, è al cosciente del fatto che Yosef ben Aqiba,uno dei rabbini più influenti, proclamò Bar Kokeba come il Messia mandato da Dio per ricostruire Israele e regnare sull'umanità?
Come si può parlare dunque di un Messia già venuto negli anni 30 se nel 135 ancora si aspettava la liberazione di Israele da Roma?Dopotutto gli ebrei chi aspettavano come Messia?Aspettavano un “unto”,un “Cristo” che li avrebbe liberati dall’oppressione romana garantendogli il dominio del mondo,come testimoniano le profezie dell’antico testamento e che forzatamente si vogliono far passare per profezie “del mite Gesù”.
Ad esempio prendiamo la profezia di Matteo sulla nascita a Betlemme di Gesù(Mt 2,6):
“E tu, o Betleem Efrata, quella troppo piccola per essere fra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che deve divenire il DOMINATORE in Israele.”(Michea 5,2)
Come appare chiaro il messia che attendevano gli ebrei!Per avere un’idea chiara sui progetti di questo dio rimando volentieri a Michea 4,13:

“Figliuola di Sion, lèvati, trebbia! perché io farò che sia di ferro il tuo corno, che le tue unghie sian di rame; e tu TRITERAI MOLTI POPOLI; e consacrerò come interdetto i loro guadagni all’Eterno, e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra.”

Come giustamente rimarca anche Tranfo…un Gesù Cristo che nell’epoca messianica,costituita da forti tensioni tra ebrei e romani,venisse ad esortare “l’amore del prossimo e il porgere l’altra guancia” sarebbe stato lapidato dal popolo nel giro di qualche minuto!Sicuramente i romani non avrebbero avuto motivo di crocifiggere un uomo pio che predicava “la rassegnazione” ai deboli dinnanzi al nemico.Anzi…come gli avrebbe fatto comodo!
Barbero sostiene che Gesù probabilmente ebbe contatti con l’ambiente esseno,ma rimase indipendente.
Come si può dire una cosa del genere?Cioè, dovremo credere all’esistenza di questo Cristo(di cui tutti gli storici contemporanei dell’età messianica hanno ignorato l’esistenza) che presenta rilevanti analogie con il mondo esseno,come un qualcosa di “diverso”?E’ come dire che sotto la dittatura hitleriana ci fossero dei seguaci che predicavano l’antisemitismo,l’espansione della Germania,attuavano pogrom,ecc…e al tempo stesso…sostenere che non erano SS!
La logica è la stessa.

Si è mai reso conto Barbero che i vangeli parlano dei Sadducei,dei Samaritani,dei Farisei…ma si dimenticano degli Esseni?Quale dimostrazione maggiore del fatto che Gesù era esseno,se non quella di “mettere a tacere” l’esistenza di questo gruppo ebraico nato intorno al secondo secolo a.c.?
Senza star qui a riportare tutti i motivi che dimostrano l’essenicità del Gesù evangelico(solitudine nel deserto,ultima cena con pane e vino,addestramento di tre anni,il linguaggio esoterico riservato agli iniziati,ecc…) e quella di Giovanni Battista,vorrei sapere come può Barbero sostenere questa follia della “convivenza tra esseni e cristiani”.
Soprattutto dal momento che degli esseni abbiamo molte testimonianze,mentre di questo Cristo e dei cristiani, non abbiamo nulla.L’evento che avrebbe sconvolto il mondo è passato inosservato a circa quaranta storici del tempo!
Barbero cita la Bibbia Sinaitica.E’ al cosciente del fatto che quando il Nuovo Testamento della Bibbia Sinaitica viene confrontato con un Nuovo Testamento dei giorni nostri, può essere accertato lo sconcertante numero di 14.800 alterazioni editoriali?
Concludo qui le mie considerazioni,constatando un’altra volta la debolezza e l’insufficienza delle argomentazioni avversarie…Non posso dimenticare la frase di Barbero:”i libri di Cascioli non fanno male a nessuno”;ebbene se non facessero male a nessuno non capisco perché utilizzare energie a cercare inutilmente di confutarli…Nessuno ancora ha smentito le tesi de “La favola di Cristo”.Ci ha provato Barbaglia cadendo nel ridicolo.Barbero sembra non fare di meglio.

Spero di riuscire a venire al convegno ateo.
Saluti atei.